Non si placano le polemiche per un editoriale di The Economist apparso a giugno in cui si proponeva di cedere, in nome di una realpolitik accomodante, alla possibilità che le mutilazioni genitali femminili possano essere legalmente accettabili purché non troppo cruente.
Nessun cenno al fatto che si tratta di una palese violazione dei diritti umani.
Alla prestigiosa testata occorre ricordare che sui diritti non si tratta.
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Fonte: onuitalia.com
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