La pena di morte ci interroga sul nostro ragionare, di pancia o di testa.
Molti di noi, davanti a crimini efferati, l'hanno almeno intimamente invocata.
Ma poi, per fortuna, la testa ha la meglio sulla pancia.
E allora, razionalmente, non possiamo che batterci contro la pena capitale, sulla quale Dostoevskij così si esprimeva: "Uccidere chi ha ucciso è un delitto incomparabilmente più grande del delitto stesso. L'omicidio, ordinato da una sentenza, è molto più atroce che non l'omicidio del malfattore".
Per saperne di più sul Congresso mondiale contro la pena di morte clicca qui
Fonte: stradeonline.it
Nessun commento:
Posta un commento