Il 30 maggio 1989 gli studenti di piazza Tienanmen che in Cina si battono per la democratizzazione del paese, svelano una statua alta 8 metri, in polistirolo e cartapesta, intitolata "Dea della democrazia".
La statua fu distrutta il 4 giugno dalle forze governative, ma è stata riprodotta in molte copie in giro per il mondo.
La rivolta, iniziata il 15 aprile, fu repressa nel sangue proprio quel 4 giugno.
Il numero di vittime è ignoto, ma le stime più pessimiste parlano di 12000 morti; tutte però concordano sul fatto che il numero di vittime fu dell'ordine delle migliaia.
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